Oggi conosciamo un po’ meglio Fabio Piccigallo.
Fabio, raccontaci un po’ di te
P. In breve: padre, marito, appassionato di nuove tecnologie e del mio lavoro, che porta via tempo alle prime tre.
A parte gli scherzi: mi occupo di business analytics, il mio lavoro consiste essenzialmente di lavorare sui dati aziendali delle imprese, per cui sono consulente, al fine di generare valore aggiunto mediante l’analisi. Insomma, aiuto le imprese a lavorare meglio e a impostare i loro processi di marketing (e non) sui dati.
Il tema “dati” in questa edizione la farà davvero da padrone: non si può più prescindere da essi. Fabio, dalla tua esperienza, come pensi che il settore turistico sia cambiato e cosa ci riserverà il futuro?
P. Allora, 10 anni fa ero ancora solamente un utente, perché lavoravo in un altro settore, quello editoriale, in un contesto molto lontano dal marketing digitale. Però ricordo le difficoltà a prenotare un hotel (le OTA erano appena agli inizi), un viaggio, un biglietto di ingresso in un museo erano enormi, se comparate con la situazione attuale. Oggi molto è cambiato, ma ci sono ancora moltissime cose da fare in ambito turistico, soprattutto a livello informativo. Io sogno un turismo dove ogni luogo di interesse sia dotato dei propri beacon e sia in grado di trasmettere tutte le informazioni necessarie ai turisti, o dove vi sia una reale semplificazione delle procedure di acquisto e delle forme di pagamento. In questo, molte strutture segnano ancora il passo. Infine, mi piacerebbe viaggiare e soffermarmi nei luoghi turistici in modo personalizzato, basato sulle mie abitudini e sul mio modo di concepire una vacanza. Gli hotel dove ho alloggiato, ad esempio, sanno perfettamente in quale periodo e per quale motivo ho soggiornato presso le loro strutture: perché allora non mi ricontattano mai per propormi offerte pertinenti con le mie abitudini di acquisto?
Fabio hai assolutamente segnato il punto. Anche noi sinceramente sogniamo un turismo del genere, ma siamo consapevoli del fatto che c’è ancora molto da fare e su cui lavorare. Di certo occorre formare e formarsi in un ambito, sicuramente per i più, nuovo che è quello del turismo digitale.
P. Claudia hai perfettamente ragione: serve formare ed informarsi. Io per esempio vorrei aver avuto più esperienza proprio nel turismo digitale!
Visto? Abbiamo ancora molto su cui lavorare ed impegnarci in questo senso.
Ma cosa ti aspetti da quest’esperienza a Digito e poi raccontaci come e perchè hai deciso di accettare.
P. Intanto, mi aspetto di “dare un’occhiata” a un territorio, la Sicilia, dove non sono mai stato. Poi, di migliorare la mia comprensione delle esigenze del mondo turistico, nel quale lavoro ancora troppo poco rispetto a quanto mi piacerebbe. E poi Se mi chiedono di fare uno speech, se posso, accetto sempre volentieri. Se poi ci mettiamo che l’invito è arrivato dalla mia amica Claudia, e che riguardava la possibilità di andare in Sicilia per la prima volta nella mia vita… come non accettare? Sarei stato un pazzo a non accettare.
Fabio, siamo quasi giunti alla fine di questa bella chiacchierata e non posso chiuderla senza farti un’ultima domanda. Tu sei un grande esperto di digital analytics, dal tuo punto di vista i dati come devono essere integrati in una strategia e cosa occorre focalizzare?
P. C’è qualcosa oggi che possa essere fatta (bene) senza dati di supporto?
Fabio prima di congedarti raccontaci quali saranno i tuoi prossimi eventi.
P. Eventi importanti per questo anno? Per iniziare, il mio libro sulla digital analytics per i siti e-commerce, in uscita a febbraio con Dario Flaccovio Editore (eh, sì, un editore siciliano!). Poi si vedrà…
Fabio, ti ringrazio per questa splendida chiacchierata e ci vediamo il 27 gennaio a Digito.
Se volete saperne di più sui dati e sullo storytelling e non solo seguite Fabio qui